A.D.H.D. AUTISMO

All’interno della formazione con il metodo FSC(Facilitazione allo Sviluppo delle Cerebropotenzialità) esiste un programma elementare di riabilitazione, un progetto riabilitativo per bambini con disturbi dell’apprendimento, con un movimento di iperattività continua, difficoltà di attenzione e di linguaggio che si chiama ADHD,  che vuol dire disturbi di attenzione di movimento e di vita di relazione e parola, e che risulta idoneo anche nei bambini in cui l’autismo è già scattato.

I terapisti FSC, come il sottoscritto, sono stati qualificati al trattamento di questi bambini e ad insegnarlo ai loro genitori affinché venga proseguito a casa.

Il padre fondatore del Metodo FSC nell’esortare i propri allievi ricorda loro che:

“Occorre facilitare, in ciascun bambino, la

nascita di un ordine ordinato, per un tempo

prolungato, con soddisfazione del risultato”. Mario Castagnini

La forza, l’equilibrio e la consapevolezza dei genitori (o di chi ne fa le veci) costituiscono il primo passo affinché un bambino con disturbi del neurosviluppo possa rilanciare il proprio processo evolutivo.

Il loro ruolo è infatti essenziale per mettere in atto quelle che sono le quattro condizioni di partenza fondamentali per il riavvio di un corretto percorso di apprendimento delle competenze:

1. la capacità di restare fermo;

2. la condivisione dello sguardo;

3. l’attenzione;

4. il riconoscimento, da parte del bambino, del proprio ruolo e di quello dell’adulto.

Ciascuna di queste condizioni è un tassello evolutivo importante: solo un bambino che evita movimenti meccanici e compulsivi e riesce a stare fermo, sa guardare negli occhi chi ha di fronte, presta attenzione e riconosce il ruolo di guida dell’adulto è un bambino che apprende.

L’esperienza su diversi soggetti, con diverse patologie dell’evoluzione(autismo, iperattività, ritardi nel linguaggio, disturbi del comportamento) ha confermato la validità degli esercizi messi a punto e trasferiti ai genitori, che possono considerarsi anche un avviamento alla verbalità: grazie alla parola di operatori e genitori, essa comincia a essere recepita in entrata in maniera ordinata e ritmica per poi arrivare a esprimersi correttamente in uscita.

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