Le dinamiche che investono un bambino con problematiche dello sviluppo vanno affrontate partendo dalla genesi del problema e non guardando solo il sintomo finale. L’approccio deve essere globale e tempestivo, e mirare allo sviluppo delle potenzialità innate che tutti i bambini ricevono alla nascita come dotazione. La particolarità, di questo percorso obbligato di sviluppo può essere da noi stimolato con imput correttivi in posture adeguate.
Cosa fa lo specialista Fsc?
Lo specialista FSC(Facilitazione Sviluppo Cerebropotenzialità o anche detta facilitazione allo sviluppo cerebrale neuro e psicomotorio) può trattare tutti i bambini che presentano disturbi dello sviluppo neuropsicomotorio e svolge una grande azione di prevenzione insegnando ai genitori la corretta manipolazione e gestione del bambino.
Lo specialista FSC fa una diagnosi precoce?
No il terapista non fa nessuna diagnosi precoce, ma è in grado di intervenire in maniera tempestiva ed efficace nei bambini molto piccoli di 3 o 4 mesi di vita, che presentano un sospetto di problema di sviluppo. Si parla solo di sospetto perchè in bimbi così piccoli non si può fare una diagnosi certa di ritardo di sviluppo, ma di minaccia si. È possibile individuare sospetti di ritardi di sviluppo attraverso un metodo diagnostico che valuti con particolare attenzione alcuni segnali, come quelli posturali, per poi attuare un metodo riabilitativo e di educazione
Cosa si intende con problema di sviluppo?
Problema di sviluppo significa che abbiamo un bambino che non potrà crescere e svilupparsi in maniera normale, avrà un ritardo o un anomalia e la terapia efficace e tempestiva che proponiamo, riesce a darci il massimo risultato possibile, ottimale. È chiaro che si spera sempre nella guarigione completa, ma se questa non è raggiungibile, sarà sempre il massimo che quel bambino poteva ottenere. Siamo certi di questo perché sappiamo che la precocità dell’intervento è ottimale per una efficacia futura della terapia.
Chi dovrebbe accorgersi di un sospetto di possibile ritardo futuro?
Sarebbe a nostro avviso importante che alcune figure professionali in particolare, come medici pediatri o medici di base individuassero precocemente questi segnali: È tanto più consigliabile una visita nel caso che il bambino mostri anche qualche segnale di comportamento non nella norma. In particolare vi sono alcuni comportamenti non consueti che possono indicare un mancato sviluppo del coordinamento neuropsicomotorio e quindi possono fungere da segnali di guardia:
1. Difficoltà nella suzione
2. Tensione e pianto durante il cambio del pannolino e pianto disperato durante il
bagnetto
3. Strabismo accentuato e progressivo
4. Tosse frequente e non motivata
5. Scarsa attenzione agli stimoli affettivi e scarsa iniziativa psicomotoria
6. Crisi epilettiche, convulsioni
7. Non dorme di notte ed è fastidioso
8. Rigidità agli arti
9 Tiene sempre il capo da un lato
È bene tenere presente che una delle principali caratteristiche dei bambini con ritardi nello sviluppo è quello di presentare una sorta di “paura del vuoto”, come se temessero di cadere in una voragine ad ogni manipolazione, nel fare il bagnetto,nel vestirli o svestirli ecc…. Per questo se il bambino si dispera in situazioni di solito piacevoli, come per lo star sdraiato sul fasciatoio per il cambio del pannolino, è bene stare allerta. Se il bambino neonato piange e si dispera apparentemente senza motivo, non è per capricci, non ha ancora l’età dei capricci o delle cosiddette crisi affettive, ma si tratta sempre di un problema che lo disturba e che non sa spiegare diversamente: quando si comporta così alla manipolazione dolce della vita di ogni giorno potrebbe trattarsi di un disturbo dello sviluppo neuropsicomotorio.
A chi è rivolta la terapia ?
Il nostro intervento non è rivolto solamente ai bambini che hanno avuto danni cerebrali da parto, ossia quelli con patologie neurologiche per sofferenza cerebrale da parto, i cosiddetti bambini spastici con problemi motori, ma la stessa modalità di intervento precoce è efficace in tutte le forme patologiche anche note, per problemi ereditari, genetici, o cromosomici etc. che presentano un disturbo o un rallentamento dello sviluppo neoropsicomotorio futuro. Questo modo di intervenire è comunque rivolto a tutti non solo ai bambini ma anche a ragazzi e adulti non si deve pensare che se se esiste un danno strutturato, non si possano cavalcare nuove vie per migliorare la condizione ormai cronica. Noi diciamo che se la coscienza aumenta in una persona, lei prende quello che c’è e lo potenzia al massimo.
Quali sono i punti che differenziano questo metodo da altri?
I punti che qualificano il nostro metodo sono: 1) la precocità dell’intervento, noi dobbiamo poter sapere individuare il possibile rischio di danno, già nei primissimi mesi di vita entro il terzo mese. 2) l’applicazione frequente della terapia, e per far questo ci avvaliamo dei genitori. 3) il terzo punto sono i familiari che apprendono da noi il modo di applicare la terapia e la applicano a casa e vengono da noi ogni 3 settimane a confrontarsi e confortarsi su quello che stanno facendo e per aggiungere nuove modalità, nuovi schemi, nuovi modelli di sviluppo. Questi 3 punti consentono di dare al bambino la maggior riuscita per il suo futuro, e questo lo diciamo perché abbiamo ottenuto risultati per almeno il 50% sia nel numero che nella gravità.
Perché siete sicuri che la prevenzione passi attraverso la minaccia di possibile danno?
Perché una mamma sa come il suo bimbo è nato, o perlomeno gli viene riferito dagli addetti ai lavori, e bene esistono almeno 13 tipi di rischi che si possono riscontrare in gravidanza e parti e le statistiche affermano che nei bambini che presentano danni allo sviluppo neuropsicomotorio sono presenti contemporaneamente 2 o 3 di questi fattori di rischio nella loro storia di nascita
Quali sono questi fattori di rischio?
Particolari condizioni alla nascita
- – parti dismaturi
- – parti gemellari
- – parti distocici (forcipe – ventosa – taglio cesareo)
- – parti prematuri
- – parti da madri diabetiche
- – parti da madri con gestosi
- – indice di Apgar < 3 al 1° min <7 a 5° min
- – crisi convulsive neonatale
- – iperbilirubinemia a rischio – ittero neonatale grave
- – crisi ipoglicemiche ed ipocalcemiche con segni neurologici
- – neonati con infezione in atto
- – parti con liquido amniotico molto tinto o melmoso
- – bambini nati da tecnica FIVET ( Fertilizzazione in Vitro con Embryo Tranfer) e ICSI(Iniezione IntraCitoplasmatica di Spermatozoi)
